Luce e ombra: nemici o amanti?
- studiorebecca
- 21 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Equinozio: l’abbraccio tra luce e ombra
Ci sono momenti in cui l’universo sembra sospendere il respiro. L’equinozio è uno di questi. È il passaggio delicato in cui il Sole e la Luna si incontrano, si sfiorano, si amano. Un istante perfetto, un equilibrio sottile tra luce e ombra. In questo abbraccio cosmico, tutto si ferma e tutto si muove. La notte e il giorno si specchiano l’uno nell’altra prima di lasciarsi di nuovo, come due amanti destinati a separarsi per ritrovarsi sempre.
L’equinozio non è solo un evento astronomico, è una porta dentro di noi. È il momento in cui possiamo guardarci davvero, senza illusioni, senza veli. Da questo incontro tra chi eravamo e chi possiamo essere nasce la prima verità, la primavera. Il seme che attende sotto terra finalmente germoglia, la luce prende il sopravvento, la vita si rinnova.
Se dovessimo raccontare questo momento con gli arcani maggiori, sceglieremmo tre carte:
La Ruota della Fortuna, perché il ciclo della vita gira sempre, e ogni fine porta con sé un nuovo inizio.
La Luna, perché per rinascere dobbiamo prima attraversare il buio, accogliere i nostri dubbi e le nostre paure senza fuggirne.
Il Sole, perché solo dopo aver conosciuto l’ombra possiamo davvero splendere nella nostra verità.
Essere onesti con se stessi è il pregio dei folli. Solo chi ha il coraggio di accettarsi senza maschere può camminare libero. L’equinozio ci insegna proprio questo: riconoscere le nostre ombre e integrarle con la luce. Solo così possiamo amare senza dipendenza, difenderci senza arroganza, dire sì e no con la stessa fermezza.
Ma l’equinozio non è solo un passaggio stagionale: cerchiamo di portarlo dentro di noi, di tenerlo vivo. Ogni notte, prima di addormentarci, siamo in bilico tra il buio che ci avvolge e la luce del nuovo giorno. È proprio lì, in quel momento sospeso, che possiamo permettere alla nostra luce e alla nostra ombra di fondersi, di purificarsi a vicenda, di darci chiarezza.
L’anima non deve vivere accesa come una lampadina, sempre sotto tensione, incapace di spegnersi. Eppure, spesso ci forziamo a restare svegli, perché non vogliamo vedere la realtà dei fatti. Ma l’anima non è fatta per bruciare senza sosta. L’anima si deve illuminare.
Illuminarsi non significa fuggire dal buio, ma imparare a vedere dentro di esso. Significa illuminare la nostra azione, portare luce dentro, trasformare la consapevolezza in chiarezza e la chiarezza in vita.
Ogni equinozio è un invito a risvegliarci con dolcezza. A lasciare che il nuovo ciclo si apra dentro di noi. A camminare con la luce nel cuore, senza dimenticare la bellezza delle ombre. Perché solo integrandole possiamo davvero essere liberi.
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