Enrico Ruggeri: La luce che canta oltre il velo
- studiorebecca
- 15 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Enrico Ruggeri: la luce che canta oltre il velo
Enrico Ruggeri è sottovalutato.
E lo dico con la consapevolezza di chi ama la musica non solo con le orecchie, ma con l’anima.
Meriterebbe molto di più. Lui, i suoi brani, la sua visione artistica.
Meriterebbe più ascolto, più spazio, più risonanza.
Ruggeri è un artista a 360 gradi: cantante dalla voce inconfondibile, chansonnier, poeta, narratore di emozioni complesse e sincere.
Un’anima generosa, che mette a disposizione la sua cultura musicale per chi è disposto ad ascoltare con il cuore aperto.
Ama profondamente ciò che fa, e questo amore si sente, si percepisce in ogni parola, in ogni nota.
È introspettivo.
È capace di cantare la donna come pochi sanno fare, con una sensibilità che va oltre il visibile.
E soprattutto è esoterico, profondamente esoterico. Alcuni suoi testi sono veri e propri inni mistici, brani che sembrano arrivare da un altrove.
Durante le mie lezioni di stretching olistico e filosofia del movimento, o nelle sessioni di floriterapia, uso spesso la sua musica.
La accompagno ai Fiori di Bach, ma anche ai fiori californiani e australiani, connessi alla dimensione d’organo.
Le sue canzoni aprono varchi, attivano processi interiori, risuonano con il corpo e con lo spirito.
Ci aiutano a sentire, davvero.
Questa sera voglio soffermarmi su un brano che amo particolarmente — anche se li amo tutti.
"Il giudizio Universale", che io memorizzo come:
“Lungo le strade di Sale” è un capolavoro esoterico. Un viaggio dell’anima, una processione di verità che si svelano oltre il velo.
Mi ricorda Guccini per la potenza visiva delle parole: vedi ciò che canta, entri nella scena, ne respiri l’atmosfera.
E in questo brano…
ci sono loro. Le anime trapassate.
Sono lì, in fila, presenti.
"Sono tutti qua. E ci sorprenderanno quelle verità."
E poi, nel finale:
"È la luce che ci risveglia, è una luce che ci assomiglia, perché tutta la vita è stata sempre della luce figlia."
Parole che vibrano nel cuore.
Una verità che ci accarezza come un sussurro antico.
Grazie, Enrico, per tutto quello che sei.
Perché la tua voce è medicina.
E la tua musica… è luce.
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