
Non sottovalutare mai la bontà
- studiorebecca
- 12 apr
- Tempo di lettura: 1 min
Carmelo e l’arte sottile del non farsi mettere i piedi sul muso (né sul cuore)
Oggi vi racconto una piccola grande lezione di vita che arriva, come spesso accade, dal mio cane Carmelo.
Una lezione con la coda alta, il fiato lungo e lo sguardo fiero. Una di quelle che ti fanno sorridere… e riflettere.
Ho scoperto che il mio cane mi somiglia sempre di più.
Carmelo oggi ha corso per un’ora e mezza come se stesse preparando la maratona... o forse stava semplicemente dando una lezione di vita a un peloso prepotente e al suo umano distratto.
Sì, perché eravamo in due aree cani diverse, separate da una grata che definire "alta" sarebbe un insulto all’aggettivo, ma io ero tranquilla.
Carmelo correva. Correva. Correva. Correva.
Dall’altra parte, il bestione prepotente abbaiava come se fosse il padrone del mondo. Peccato che Carmelo, con l’eleganza di chi non ha bisogno di fare troppo rumore, l’ha messo a posto.
Alla fine il gigante peloso si è seduto, zittito e secchettato.
Il suo umano – che definire "proprietario" è già un complimento – ha finalmente alzato gli occhi dal telefono (miracolo!) e mi ha detto:
“L’avevo sottovalutato.”
“Chi, Carmelo?” ho chiesto.
Ecco. Accade sempre così. Sottovalutano Carmelo, proprio come spesso sottovalutano me.
Poi, quando ci facciamo sentire… capiscono.
Mi somiglia sempre di più, quel cane.
E con un sorriso soddisfatto e il cuore pieno di fierezza, ce ne siamo tornati a casa.
Buon sabato da noi due, che sembriamo uno ma valiamo per dieci.
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