Liberati
- studiorebecca
- 8 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Le relazioni distorte: quando aiutare diventa una gabbia
Ci sono dinamiche relazionali che si insinuano in silenzio, senza chiedere permesso, e che spesso non si manifestano solo nelle relazioni di coppia. Le troviamo anche tra amici, tra genitori e figli, tra colleghi, persino tra terapeuta e paziente.
Accade, purtroppo, che alcune persone ci aiutino quando stiamo male… ma ci ostacolino quando torniamo a stare bene.
Sono persone che portano ferite profonde, che si sentono inadeguate, che vedono in te ciò che vorrebbero essere. Riconoscono una forza che non riescono a coltivare in sé e, invece di imparare, assorbono. Inconsciamente imitano, fagocitano.
È un processo spesso inconsapevole, contorto, doloroso. L’invidia non viene quasi mai riconosciuta come tale: si maschera da ammirazione, ma è un’ammirazione malata.
E quando ti rialzi, quando torni a brillare, loro non ne sono felici. Si sentono abbandonati, smarriti, frustrati. È lì che il rischio si fa grande: l’energia che emanano può diventare distorta, pericolosa, e può danneggiare profondamente.
Chi non si accorge di queste dinamiche spesso si ritrova a portare sulle spalle un senso di colpa per il semplice fatto di essere felice, di essersi liberato.
E no, questo non è amore.
Amare è gioire del bene dell’altro, non trattenerlo in gabbie dorate.
Amare è non dover mai dire “mi spiace” – come dice quella frase celebre del film Love Story – perché quando lo dici, spesso il danno è già fatto.
Sono relazioni che vanno comprese, sciolte, guarite. E sì, esistono fiori che aiutano.
La floriterapia, se inserita in un percorso consapevole e mirato, può fare miracoli. Ma da sola, senza che ci sia una vera autoresponsabilità, rischia di essere solo un cerotto sull’anima.
Nella mia metodologia, integro il lavoro con i fiori, i rituali di buona vita e l’esoterismo – quello vero, quello che non crea dipendenza, ma libertà. Un esoterismo che ti riporta dentro, che ti guida a scoprire la tua forza, i tuoi strumenti interiori, e che ti insegna che i miracoli… si possono davvero incontrare, quando sei pronto a riconoscerli.
Un consiglio pratico?
Se senti che una relazione ti toglie energia, fermati e ascolta il tuo corpo: come respiri quando sei con quella persona? Ti senti più grande o più piccolo? Ti espandi o ti contrai? Il corpo sa, prima ancora della mente. Fidati di lui.
Se desideri approfondire queste tematiche, ti invito a leggere il mio libro "La sottile evoluzione di un addio", una raccolta epistolare che narra, passo dopo passo, il percorso di auto-guarigione di un'anima che, ritrovate le sue ali, riprende a volare.
Per un consiglio personalizzato, scrivimi in privato.
Sarò felice di ascoltarti e, se lo desideri, consigliarti il primo passo per ritrovare la tua centratura.
Un abbraccio di luce a chi sta uscendo da queste dinamiche, a chi le ha viste e ora sceglie di non più farsi male.
Comments