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Invidia patologia dell'anima

  • Immagine del redattore: studiorebecca
    studiorebecca
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

L'invidioso vive male perché insegue ciò che non gli appartiene sfinendosi di rancore e frustrazione.

Non è meglio fare altro nella vita?


Cos'è l'invidia? Ammirazione malata.


Partiamo da un vecchio proverbio: “Chi ti loda, ti imbroda.”

La saggezza antica, quella vera, quella che non ha bisogno di spiegazioni lunghe, è tutta lì. La gallina, quando è “imbrodolata”, finisce nel brodo. Non solo viene cucinata, ma la sua energia viene sciolta, assimilata, ingoiata da chi la consuma. Questo accade più spesso di quanto immaginiamo nei rapporti umani: c’è chi ci loda, ma in realtà ci sta cuocendo a fuoco lento.


L'invidia è un sentimento che tocca tutti. La differenza la fa la consapevolezza.

Chi la riconosce, può trasformarla in ammirazione e chiedersi: “Cosa posso fare per esprimere anch’io la mia unicità?”

Chi non la riconosce, vive all’ombra degli altri, cerca di nutrirsi del loro talento, delle loro energie, delle loro conquiste.


Ma non possiamo vivere delle risorse altrui. Ognuno ha le proprie. E serve coraggio per andarsele a prendere.

Il problema? La pigrizia. Quella che Ivan Graziani cantava nel suo pezzo “Pigro”, che parla di chi predica bene ma razzola malissimo. La pigrizia, vizio capitale, porta all’invidia, alla frustrazione e, nei casi più gravi, al desiderio di annientare ciò che si ammira perché non si riesce a raggiungerlo.


Attenzione: molti carnefici non si percepiscono come tali. Alcuni addirittura credono di fare del bene, nascondendosi dietro il volontariato, le buone intenzioni, i sorrisi di facciata. Ma l’intento reale è solo quello di sentirsi qualcuno, di colmare un vuoto.


E quando l’invidia si mischia a frustrazione, a un rancore antico, disconosciuto, ecco che può partorire il peggio dell’essere umano. Lo insegna la storia. Non nascono i mostri dal nulla: crescono nei silenzi, nelle deleghe, nei “tanto non mi riguarda”.


Come difendersi?

Con lucidità.

Con determinazione.

Con assertività.

Non lasciarsi mangiare dal loro brodo.


E soprattutto: non aver paura.

Chi ha il coraggio di alzare la testa, ha già vinto.

Chi riesce a guardare l’invidia in faccia, senza farsi trascinare, ha già trasceso il pericolo.


E tu, stai ammirando… o stai invidiando?


Pensaci bene e se stai inviando corri ai ripari...

Finirai per fare del male a te stesso...arriva sempre il momento della verità...

 
 
 

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