Il serpente e la lucciola Bukowski
- studiorebecca
- 1 giorno fa
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Non farti mangiare.
C’è una leggenda, raccontata anche da Bukowski, che parla di una lucciola e di un serpente.
Il serpente, affamato di luce, insegue la lucciola solo per divorarla.
La lucciola chiede: "Io non sono il tuo cibo naturale... perché vuoi mangiarmi?"
E il serpente risponde: "Perché non sopporto di vederti brillare."
Quante volte nella vita incontriamo serpenti che si nutrono della nostra luce?
Non farti mangiare.
Non farti divorare da chi ha fame di potere e scambia la tua gentilezza per debolezza.
Non farti nemmeno assaggiare da chi pretende di fare la zuppetta nella tua energia, come se tu appartenessi a loro.
Non farti annusare da chi vuole assorbire anche quel minimo di forza che ti resta per salvarti LA VITA!
È curioso vedere come, ogni volta che qualcuno trova il coraggio di dire basta, venga immediatamente travolto da sensi di colpa assurdi.
Il senso di colpa è il più idiota dei sentimenti. È l’arma preferita dai manipolatori: ti tengono imprigionato finché sei utile, finché ti lasci mangiare.
Quando smetti di essere alimento, quando diventi veleno per chi voleva nutrirsi di te, allora i serpenti iniziano a vomitare tutto il male che in realtà loro ti hanno fatto, dipingendosi come vittime.
In questa epoca in cui la privacy non esiste più, in cui alcuni ti spiano, ti invadono persino con hackeraggi e rubano pezzi della tua vita, ricorda:
non c’è bisogno di restituire il colpo.
Non serve sparare sulla croce rossa.
Allontanati. Schermati. Proteggiti.
In floriterapia esistono due alleati speciali per queste dinamiche: Chicory e Walnut.
Due fiori apparentemente incompatibili, ma che insieme diventano una formula alchemica potentissima.
Chicory lavora sulla dipendenza affettiva e la manipolazione, Walnut è il fiore della trasformazione, il vaccino energetico che impedisce al virus dell'invasione di attecchire nella tua aura.
Il floriterapeuta è un alchimista: sa che i fiori non agiscono solo sul corpo fisico, ma sull’anima.
E a volte, per guarire, non basta proteggersi: bisogna anche riconoscere il veleno da cui schermarsi.
Non è egoismo.
Non è cattiveria.
È sopravvivenza luminosa.
Brilla.
E lascia i serpenti nel loro buio.
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