
Carmelo l'elfetto del bosco incantato
- studiorebecca
- 5 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Capitolo VI – La Nuova Vita
Quel dolore divenne terra fertile. Carmelo cominciò a correre di nuovo, a esplorare il giardino, a farsi nuovi amici tra i famigli del Bosco. Isadora, la volpe piumata, gli insegnò a nascondersi per gioco. Timo, il riccio saggio, gli donò una pietra con il simbolo della resilienza.
E ogni sera, quando il cielo si riempiva di stelle, Carmelo alzava il muso. Perché una, tra tutte, brillava un po’ di più. Era Carlotta. Sempre lì. Sempre presente.
Libellula lo sapeva. Nulla muore davvero quando è stato amato con tutto il cuore.
E fu proprio quel cuore, rinato nel dolore, che cominciò a parlare un’altra lingua: la lingua della Gratitudine. Per il tempo vissuto, per ogni passo insieme, per ogni carezza e silenzio condiviso.
Nel silenzio del Bosco, Carmelo e Libellula impararono che la Fede non è aspettare che le cose tornino come prima, ma credere che l’Amore le trasforma in qualcosa di nuovo, eppure eterno.
E così continuarono a vivere, lei e Carmelo. A danzare in punta di vita, nel nome di ciò che è stato, di tutto ciò che ancora verrà, e dell’Amore che li aveva scelti e che mai, mai li avrebbe abbandonati.
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