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Buon ponte Papa Francesco

  • Immagine del redattore: studiorebecca
    studiorebecca
  • 21 apr
  • Tempo di lettura: 1 min

A Papa Francesco


Io sono agnostica. Ma questo non mi impedisce di rispettare profondamente la religione cattolica, le sue radici, la sua storia.

Tu, però, eri oltre.

Eri un Papa speciale.

Un Papa che ha saputo toccare i cuori di tutti, credenti e non.

Il Papa degli ultimi, dei dimenticati, di chi spesso non ha voce.


Non voglio polemizzare, non mi interessa farlo.

Probabilmente ti hanno tenuto in vita a dispetto della vita stessa, e temo che tu abbia sofferto molto.

Ma so anche che volevi portare a termine alcune cose.

E forse ci sei riuscito.


Alla fine, l’unica cosa che davvero conta è ciò che ci lasci.

Il tuo cuore.

L’amore che hai avuto per tutti noi.

Quel tuo sorriso da amico della porta accanto, da nonno, da padre, da maestro.


E questo, no, non muore.

Questo resta.


Non ti chiederò “prega per noi” o “proteggici”, perché lo hai già fatto, e con tutto te stesso.

Hai lottato per la pace, per la dignità umana, per una Chiesa viva.

Ora, goditi la luce.


Passa.

Attraversa il bardo, entra nel Siderio, o in ciò che chiamate Paradiso.

Io preferisco chiamarlo luce universale.

Entraci. E goditela.


A noi resta la speranza di un Papa altrettanto umano, autentico, vicino.

Grazie, davvero, per tutto quello che ci hai lasciato.


E se mai ci sarà un silenzio tra le stelle,

sarà lì che ascolteremo ancora la tua voce,

gentile, presente, eterna.


E tra le pieghe del tempo, ogni gesto buono che faremo,

porterà un po’ del tuo seme.

Perché chi ama davvero non muore:

si moltiplica.

 
 
 

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