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  • Immagine del redattore: studiorebecca
    studiorebecca
  • 26 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

L’altra dimensione non è una compagnia telefonica


Quando un’anima lascia il corpo fisico, inizia un viaggio straordinario e sacro. Il passaggio attraverso il bardo – quella soglia tra il mondo terreno e il prossimo livello dell’esistenza – non è immediato né semplice. L’anima si trova di fronte alla revisione della sua vita, come se vedesse un grande affresco in cui ogni gesto, parola ed emozione ritornano per essere compresi e integrati.


Per ascendere, deve lasciarsi alle spalle i legami terreni, le emozioni irrisolte, i rimpianti. Ed è qui che noi, i vivi, abbiamo un ruolo importante. Non possiamo trattenerla con le nostre richieste, per quanto il dolore ci sembri insopportabile. Dire "Fatti sentire", "Vieni nel mio sogno", "Prega per me", "Proteggici" è un atto egoistico, anche se spinto dall’amore. Perché così facendo, non la lasciamo libera. È come se, nel momento in cui deve salire sull’ascensore ascetico, la trattenessimo per la manica, impedendole di proseguire.


Il nostro compito non è chiedere, ma dare. Inviarle luce, preghiere di liberazione, pensieri di pace. Siamo noi a dover sostenere il suo viaggio con amore, non a reclamarla per noi.


I linguaggi dell’aldilà


Le anime disincarnate non hanno bisogno di essere evocate. Se vogliono, sanno come farsi sentire. Possono manifestarsi nei sogni, in un profumo improvviso, in una sincronicità sorprendente che ci fa capire che sono accanto a noi. Sono loro a decidere il come e il quando.


Ci sono persone particolarmente sensibili che, senza cercarlo, ricevono messaggi. Ma attenzione: la comunicazione con l’altra dimensione non è una prestazione a pagamento. Nessun messaggio autentico dovrebbe mai avere un prezzo.


Diffidare dai mercanti del dolore


Chi chiede denaro per “trasmettere” un messaggio da un defunto sta mercificando il dolore e creando dipendenza. È un atto ignobile. Perché chi soffre e ha perso qualcuno di caro rischia di diventare schiavo di questa illusione, tornando a pagare per avere sempre nuovi messaggi, come se l’aldilà fosse una compagnia telefonica con un piano tariffario.


Da professionista, io chiedo un compenso per il mio lavoro: lettura degli Arcani Maggiori, floriterapia, rituali di buona vita che aiutano concretamente una persona a stare meglio. Ma mai, e poi mai, chiederei soldi per un messaggio dall’aldilà. Perché non è qualcosa che si può comprare. Se un’anima vuole comunicare, lo farà. E un vero medium non chiede denaro per questo: lo considera un dono, non una merce.


Abbiate rispetto per i vostri cari che non ci sono più. Lasciateli liberi. Illuminate il loro cammino, anziché tirarli indietro con la vostra sofferenza. L’amore vero non trattiene, ma lascia andare. #gliarcanifloriterspicidiantonellarebeccaspini

 
 
 

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